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Osteopatia ed A. T. Still

Andrew Taylor Still nasce il 6 agosto del 1828, nello stato della Virginia (USA), figlio di un pastore metodista che esercitava anche come medico.
Frequenta una scuola di medicina a Kansas City, ma impara la professione da suo padre.
La sua attività è tipica del medico di frontiera, i suoi studi ripartono dall’anatomia; pratica numerose dissezioni che lo portano ad avere una profonda conoscenza del corpo umano e delle relazioni fra le sue varie componenti. Giunge alla conclusione che molte malattie possono essere curate senza l’utilizzo di farmaci, intuisce che la chiave sta nel trovare e correggere le malposizioni anatomiche che intereferiscono con la circolazione sanguigna e l’attività nervosa.
La “data di nascita” dell’osteopatia è il 22 giugno del 1874,  Still enuncia i principi.
Nel 1892 fonda la prima scuola di osteopatia a Kirksville (Missouri), The American School of Osteopathy, la cui prima classe è costituita da cinque donne e sedici uomini. Fra questi ci sono anche tre figli di Still ed un suo fratello.

I fondamenti del pensiero osteopatico secondo A.T. Still:
L'osteopatia è un metodo terapeutico, olistico, che utilizza le mani come strumento di diagnosi e cura. In Italia viene compresa tra le Medicine Complementari.

Still proclama: ‘La regola dell’arteria è assoluta, universale; essa non deve essere ostruita, altrimenti sorge la malattia. Quindi i vari sistemi, arterioso, venoso e nervoso devono impedire qualsiasi accumulo per funzionare nel modo ottimale. 

Come tutti gli innovatori viene contrastato.
Decide di chiamare ‘Osteopatia’ questo suo metodo terapeutico, combinando ostèon (osso) con pathos (sofferenza). 
Still muore il 12 dicembre 1917, all’età di 89 anni.
La tradizione riferisce che le sue ultime parole siano state: ‘Mantenetela pura, ragazzi. Mantenetela pura.’ Non sappiamo se sia vero, ma il suo amore verso la sua creatura ci porta a credere che lo abbia almeno pensato.

La storia dell’osteopatia è contrassegnata dal continuo sviluppo teorico e tecnico, Questo ha anche portato allo sviluppo di diverse metodologie di approccio al paziente e modi differenti di interpretare il messaggio di Still.
Il caso più eclatante è la teoria del meccanismo respiratorio primario e del movimento delle ossa craniche, elaborati all’inizio del XX secolo da William Garner Sutherland, allievo di Still. Sutherland applicò le teorie dell’osteopatia al campo cranico basandosi sull’intuizione che le suture delle ossa craniche fossero conformate in modo da permettere un movimento minimo, simile a quello delle ruote dentate di un finissimo ingranaggio, non percepibile visivamente. Oggi è possibile dimostrare e confermare vari aspetti della sua teoria e l’esperienza clinica ne dimostra ampiamente l’efficacia; ciononostante trova ancora resistenze all’interno del mondo osteopatico.

L’obiettivo dell'osteopata è di riuscire a migliorare il movimento e l'elasticità dei tessuti nella loro interazione, creando i presupposti per una vita sana.
L'osteopata impara a riconoscere che il corpo di ogni paziente interagisce con il piano emotivo e mentale e che il sintomo non è che un effetto, del quale si deve ricercare la causa: essa può, in alcuni casi, essere lontana dal luogo di manifestazione.
La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante: se viene alterato equilibrio, ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica, in cui si è persa la correttta mobilità. L'organismo reagirà a tale disequilibrio, creando delle zone di compenso e di adattamenti corporei non favorevoli al benessere generale dell'organismo. Tale adattamento è dovuto anche all'influenza che un'alterazione strutturale può avere sulla fascia o sul tessuto connettivale.
E’importante, quindi di risalire alla causa del sintomo,per potere beneficiare della cura nel tempo ed evitare, di conseguenza, altre disfunzioni concatenate. La vita dell'uomo è governata dal principio infallibile della relazione fra causa ed effetto.

 
Dott.ssa A. M. Cristina Iannuzzi Osteopata Posturologa cell. +39 3288172683 
 
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